Per molti, sottoporsi agli esami del sangue è una vera tortura. Tuttavia, malgrado timori e possibili fobie, si tratta di controlli essenziali per monitorare la propria salute. È sufficiente scegliere un centro, sia privato che convenzionato, dove ci si senta a proprio agio e si trovi personale qualificato ed empatico.
Questo tipo di prelievo non richiede preparazioni complesse, salvo diversa indicazione: per alcuni esami è necessario, per esempio, interrompere l’assunzione di specifici alimenti o farmaci per alcuni giorni prima della data prevista; ma, soprattutto, è fondamentale rispettare almeno le classiche otto ore di digiuno, quindi niente colazione.
I liquidi sono ammessi, in quantità moderate, ma ovviamente si parla di acqua, non di caffè o altre bevande zuccherate. Nella maggior parte dei casi, infatti, il livello di zuccheri è uno dei parametri principali da misurare. E questo, chiaramente, richiede un digiuno di durata adeguata.
Cosa si può consumare prima delle analisi del sangue
Il corpo umano è composto per più della metà da acqua, quindi bere è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Ed è importante farlo regolarmente durante la giornata, sia in estate, quando si avverte maggiormente la sete, sia in inverno, anche se non se ne sente il bisogno. Almeno uno o due litri.
Chiaramente, la tolleranza è individuale e anche il cibo, soprattutto frutta e verdura, contiene acqua. Bere troppo poco rende il sangue più denso, rendendo più “difficile” la sua circolazione. Da qui, il calo di pressione che a volte ci fa sentire stanchi: in questi casi, basta mangiare o semplicemente bere acqua.
Il lungo digiuno necessario per effettuare le analisi, quindi, non riguarda l’acqua, anche se è meglio non eccedere con le quantità. Un po’ di acqua per alleviare la sete è perfetto e renderà anche il sangue più fluido, facilitando in parte il prelievo senza troppa attesa. Di solito, è meglio informare se si assumono anticoagulanti.
Cosa si può fare dopo?
Oltre a gustare finalmente il tanto desiderato caffè del mattino, dopo gli esami del sangue è consigliabile fare una buona colazione (regola sempre valida, ma ancora di più in questi casi). Non è necessario abbuffarsi, se non si ha voglia, ma reintegrare liquidi e zuccheri è importante. Soprattutto se sono state prelevate diverse provette.
Una cosa da evitare è l’attività fisica, o almeno il sollevamento di pesi di qualsiasi tipo con il braccio da cui è stato effettuato il prelievo. Questo preverrà la formazione di ematomi antiestetici e favorirà una guarigione più rapida della piccola ferita. Una volta tornati a casa, comunque, si potrà rimuovere il cerotto.
Per il resto, si può riprendere la vita normale, come sempre, andando al lavoro o a fare shopping senza problemi. Può capitare di avvertire un leggero capogiro subito dopo, ma di solito si può aspettare in sala d’attesa finché non ci si sente in grado di alzarsi.
Tempi e farmaci
Come già detto, per qualsiasi dubbio su alimenti, farmaci e preparazione agli esami del sangue è meglio consultare il proprio medico curante o direttamente il personale del laboratorio analisi. Ad esempio, lo sport intenso e anaerobico, come il sollevamento pesi, a volte è sconsigliato il giorno prima, se si deve analizzare la creatinina.
Questo valore potrebbe aumentare proprio a seguito di una sessione particolarmente lunga in palestra, quindi è meglio astenersi uno o due giorni prima di effettuare gli esami del sangue. Per quanto riguarda la cena della sera prima, non è necessario seguire una dieta particolare, a meno che non ci siano indicazioni specifiche.
Anzi, se si mangiano le solite cose è ancora meglio, perché si avrà un quadro fedele di ciò che compare nel nostro sangue quotidianamente. Seguire una dieta molto restrittiva per alcuni giorni farà sicuramente ottenere risultati più “belli”, ma questi non rifletteranno fedelmente ciò che si mangia di solito.
Tiriamo le somme
Quindi, riassumendo, sì all’acqua, no alle bevande zuccherate o all’attività fisica intensa prima degli esami del sangue. Esistono poi delle variabili sulle quali è difficile intervenire, come ad esempio lo stress che potrebbe far aumentare i livelli di leucociti o di alcuni ormoni a esso legati. Cercare di rilassarsi è sempre consigliabile.
Anche rimanere seduti per 10/15 minuti prima del prelievo può stabilizzare determinati valori, oltre che contribuire a farci rilassare. E, a proposito, un braccio teso può avvertire maggiormente il dolore iniziale dell’ago che entra, quindi bisogna rimanere più “zen” possibile, magari concentrandosi su altro o persino chiacchierando con l’infermiere. A volte, aiuta molto.